Gli interventi ricostruttivi hanno il fine di migliorare difetti morfo funzionali che possono essere successivi a traumi, tumori e malformazioni di diversa gravità.
Il ripristino dell’integrità del distretto anatomico consente il recupero del senso di armonia tra corpo e mente che è alla base del senso di benessere dell’individuo, pertanto la Chirurgia Plastica Ricostruttiva è sempre da considerarsi uno strumento integrativo fondamentale nella cura di patologie oncologiche e traumatiche e non una mera correzione di una deformità di superficie. Qualunque intervento chirurgico lascia come esito una cicatrice e nella necessità di riparare un difetto può essere necessario prelevare porzioni di tessuto da altre sedi anatomiche. La scelta della tecnica chirurgica, della sede di prelievo del numero di interventi necessari cosi come il risultato finale variano a seconda delle caratteristiche del difetto da ricostruire e delle condizioni del paziente.
Le principali tecniche ricostruttive si basano sulla capacità di modificare e riorientare le cicatrici lungo pieghe, rughe o limiti di subunità anatomiche. Quando sussiste un deficit di tessuto è possibile ricorrere a trapianti dallo stesso individuo anche grazie all’ausilio di tecniche di microchirurgia che consentono di ristabilire la vascolarizzazione collegando al microscopio arterie e vene. La scelta della tecnica da impiegare dipende dal tipo di difetto e dalle condizioni loco-regionali oltre che generali del/della paziente.